LA SOTTOZONA DOP DELLA PIANA DEL SELE

Prima della bonifica dei terreni, avvenuta nel corso del XX secolo e fino agli 50,  la foce del fiume Sele con le sue zone paludose costituiva quindi un habitat privilegiato per le bufale che, non disponendo di ghiandole sudoripare, amano rimanere immerse nell’acqua. Dopo la bonifica dei terreni, le mandrie di bufale, inizialmente allevate allo stato semibrado, vennero allevate in stalle che nel corso degli sono divenute sempre più moderne.

Di conseguenza anche l’agricoltura del posto ha subito delle trasformazioni inducendo gli agricoltori a coltivare sempre più terreni a culture foraggiere. Questo territorio, con la sua tradizione di trasformatori (esistono ancora quattro antiche “bufalare” , ossia costruzioni circolari con al cento un grosso camino che rappresentano le costruzioni antenate degli attuali caseifici) , con i suoi foraggi, con la sua aria e la sua acqua costituisce, insieme alla piana del Volturno a Caserta, la sotto zona DOP  più importante della DOP della mozzarella di bufala campana, quella  cosiddetta della Piana del Sele . I terreni e le falde acquifere di queste zone sono incontaminati. Molti allevatori di bufale coltivano direttamente i terreni dai quali ricavano i foraggi per la propria mandria. I nostri allevatori, in particolare, lo fanno con perizia e cura per garantire ai loro capi foraggi di ottima qualità.

L’esterno di una Bufalara (i caseifici di un tempo)

Il Camino per la produzione della mozzarella (interno di una bufalara)